Qual è il miglior modo di prendere la vita?
Non so quale sia il migliore ma di certo conosco il peggiore: prendere così tanto tutto con pesantezza e serietà che alla fine ci si sente spossati. Certe cose mi è capitato di ingrandirle così tanto nella mia mente che quando le ho affrontate poi mi sono sembrate fantasia, non riuscivo a credere alla facilità e alla banalità dei fatti perché nella mia mente tutto era molto grande ed importante.
Mi è successo per tutte le visite dal dentista, all’esame per la patente, il primo giorno di scuola ma anche l’ultimo, e a tutti gli eventi sociali a cui abbia mai partecipato.
Il mondo è una mia rappresentazione e le rappresentazioni della mia mente sono a dir poco piacevoli, è tutto così caotico e rumoroso. Tutte le voci del mio io interiore litigano per avere il primo posto, ma alla fine vince sempre la voce critica e negativa nei miei confronti, è una voce diretta solo verso di me: il mondo è bello e le persone sono buone ma io per il mio io interiore sono un fallimento genetico e anche se mi capita di fare, raramente, qualche cosa di buono si limita, la mia voce, a dirmi: “Be’ dai, comunque non è tutto questo granché…”
Ormai mi sono abituata e a questa voce voglio bene, è probabile che abbia sofferto in passato, che abbia subito qualche trauma, l’importante a mio avviso è che me ne prenda cura e chissà magari un giorno mi ringrazierà di averla salvata.
